Giovedì 17 novembre. Sciopero generale del sindacalismo di base

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Il  modello di sviluppo fondato sui valori e gli interessi del capitale sostenuto dai “sacerdoti” delle banche centrali e attuato dai governi richiede continui e crescenti costi per lavoratori, giovani e pensionati, (ultimi in ordine di tempo i licenziamenti facili, il taglio alle pensioni e alla scuola pubblica.)
Dobbiamo riprenderci il diritto di decidere e imporre con la lotta un modello di sviluppo ecosostenibile fondato sui beni comuni, la ridistribuzione del reddito, il diritto al lavoro, alla salute, allo studio e alla casa.
Per questi obbiettivi i lavoratori tutti non devono farsi più strumentalizzare da chi è corresponsabile dell’attuale situazione e utilizza la nostra rabbia per legittimare la propria rappresentanza nei confronti di governi e padroni.
 
Sosteniamo rivendicazioni immediate per evitare di  pagare i costi della loro crisi.
Le principali rivendicazioni della Cub:
1.    Introduzione di una patrimoniale sui grandi patrimoni.
2.    Moratoria sugli interessi sul debito; vendita del tesoro della Banca d’Italia (100 m.di di euro).
3.    Lotta all’evasione fiscale, alla corruzione, al lavoro nero, agli infortuni (400 m.di di  € annui).
4.    Cancellare l’acquisto dei caccia bombardieri F 35 (16 miliardi) e eliminare le spese militari.
5.    Eliminare i ticket. Potenziare la sanità e la scuola pubblica, usando le risorse di quelle  private.
6.    Tagliare la spesa pubblica per le inutili grandi opere.
7.    Cancellare la norma capestro contenuta nella legge 122/2010 che ha privato 45.000 lavoratori  del diritto alla mobilità e alla pensione.
8.    Parità di diritti per i migranti; diritto all’asilo ai rifugiati; cittadinanza per i nati in Italia permesso di soggiorno per chi perde o ha un lavoro o denuncia il lavoro in nero.
9.    Attuazione di accordi bilaterali con tutti gli stati per l’unificazione dei contributi pensionistici.

Giovedì  17 novembre Sciopero Generale
Indetto da Cub, Cobas, Comitato Immigrati
Giovedì  17 manifesteranno anche gli studenti nell’ambito della giornata europea per “respingere questo modello di sviluppo che affama noi e distrugge il pianeta”