Visite di controllo. Fasce orarie non più per tutti.

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Visita di controllo - Flaica Lazio

Il paradosso della pubblica amministrazione sta nel fatto che in presenza di abusi rende a tutti inesigibili i diritti. Cioè, punisce la condizione di bisogno del cittadino, invece di reprimere l’illecito perseguendo il colpevole. E’ accaduto con l’obbligo generalizzato di reperibilità domiciliare durante le fasce orarie previste per le visite di controllo. Da anni, una “caccia al colpevole”, senza alcuna eccezione, senza distinguere tra veri
bisognosi e finte malattie.

Ora una buona notizia. Vengono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i lavoratori privati quando l’assenza è etiologicamente riconducibile ad una delle seguenti circostanze:

  1. patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
  2. stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta.

Le patologie devono risultare da idonea documentazione, rilasciata dalle competenti strutture sanitarie, che attesti la natura della patologia e la specifica terapia salvavita da effettuare.

Per beneficiare dell’esclusione dell’obbligo di reperibilità, l’invalidità deve aver determinato una riduzione della capacità lavorativa, nella misura pari o superiore al 67%.

Si legge nel  Decreto del 11 gennaio 2016 con le integrazioni e modificazioni al decreto 15 luglio 1986, concernente le visite mediche di controllo dei lavoratori da parte dell’INPS.