Acqua bene pubblico. Diritto al minimo vitale!

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Un cambio culturale per il concetto di  minimo vitale che deve essere assicurato  a tutti i cittadini!

Si parte dall’acqua, ma la battaglia deve proseguire per il diritto ad  un tetto dignitoso, all’assistenza e cura della salute, contro la fame e le carenze alimentari. Cioè, a tutto ciò che appartiene al diritto naturale dell’individuo, quale persona umana concepita  senza differenze originali, stravolto da vecchi e  nuovi padroni del mondo che pensano di aver sostituito Dio.

Saranno garantiti fino a 50 litri al giorno gratis a persona,  anche ai morosi che non hanno pagato la bolletta. Chi non ha pagato la bolletta dell’acqua non rischierà mai più di restare “a secco”.

Infatti, il testo di legge che prevede un minimo vitale di acqua gratis per ogni italiano, ha ottenuto ilo primo sì alla Camera:  saranno garantiti a tutti i cittadini 50 litri di acqua al giorno per i quali non bisognerà più pagare la società fornitrice.

Il servizio sarà considerato completamente gratuito e fuori bolletta idrica in quanto considerato un servizio necessario per la sopravvivenza e fondamentale per la vita. Per chi è moroso con arretrati di pagamento, non dovrà temere l’interruzione della fornitura e potrà beneficiare dei 50 litri gratis, inoltre se presenta un Isee basso può dimostrare la situazione di morosità incolpevole. Il costo per l’acqua gratis, non sarà sostenuto dallo Stato, ma dai cittadini, da coloro che hanno redditi più alti: il costo, dei 50 litri di acqua gratis a cittadino verranno scaricati sulla tariffa applicata agli scaglioni più alti di consumo, questo per incentivare al risparmio delle risorse idriche.

La bolletta dell’acqua sarà più trasparente. Oltre al dettaglio dei consumi, gli utenti potranno conoscere i dati sugli investimenti effettuati dai gestori, sui costi di depurazione sostenuti e anche sulle percentuali medie di perdite idriche nelle reti. A pagare, quindi, saranno i più fortunati, ma resta il dubbio su quale impatto possa avere la proposta di legge sulla nuova disposizione del codice civile, introdotta con la riforma del condominio, “che consente – spiega ancora il sito – all’amministratore, nel caso in cui qualche condomino non paghi le spese mensili da oltre 6 mesi, di sospenderlo dall’utilizzo dei servizi condominiali ‘suscettibili di godimento separato’ come appunto – secondo molti – l’acqua”.

Novità anche sul fronte misurazione con la previsione di interventi per favorire la diffusione della telelettura in modalità condivisa da effettuare attraverso la rete elettrica, tramite l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, al fine di favorire il controllo dei consumi e la verifica del diritto all’erogazione del quantitativo minimo vitale. Nel testo viene previsto altresì, in materia di monitoraggio, anche l’obbligo in caso alle regioni di installare contatori per il consumo dell’acqua in ogni singola unità abitativa, nonché contatori differenziati per le attività produttive e del terziario esercitate nel contesto urbano.